Quando ho scelto il titolo di questo post
mi sono immedesimata, come ogni volta,
nelle aspettative del lettore.
Perché non mi piace deludere.
Detesto quando inizio a leggere un articolo
sperando di leggere un certo contenuto
e mi ritrovo altrove.
Tuttavia lo dico subito, non parlerò
di cicli e ricicli della moda che guarda agli ’80,
né tanto meno sarà un post malinconico,
né un excursus sulle eccellenze e note stonate di quel periodo,
né tanto meno un elenco “amarcord” di film, telefilm o serie tv.
O forse non è vero. Sarà un po’ tutto questo.
Mescolato insieme. In modo armonioso.
Un meraviglioso flashback non solo di
immagini, parole, musiche, ma anche sensazioni.
Questo è Stranger Things per me.
Anche la sua attesissima seconda stagione su Netflix
(che allieterà i nostri Halloween, non poteva
cadere più a fagiolo).
Lungi da me dilungarmi su dettagli tecnici,
di prendere il posto dei cinefili nel leggere i milioni
di “Estear Eggs” (messaggi nascosti, citazioni impliciti ad altri film etc.)
e gli omaggi socio-cine-cult degli anni ’80.
Non ne sarei sinceramente in grado.
Quello che posso dire – senza spoilerare che non è mai una cosa bon ton-
è che un telefilm ben fatto. Avvincente.
Non lungo,
che già di serie
che “hanno allungato il brodo” è
pieno il mondo.
Una critica, tuttavia,
la devo fare. Non ne posso fare a meno.
Non lo inserirei nella categoria “fantascienza” ma “horror”.
Perché la suspense che si vive è alta.
Perché tutti questi riferimenti agli anni ’80,
anche sotto forma di film horror, fanno più paura dell’Esorcista.
Perché a me fanno rivivere le emozioni
(e la paura) che ho provato, proprio negli anni 80, guardando
quei film da piccola.
Mannaggia a loro e alle mille serate poi passate
con la luce accesa. Fissa. Guai a spegnerla.
Ecco, questo è un post sul quale non ho nulla da dire.
Non conosco Netflix, non guardo telefilm, non so di cosa parli, odio il genere Horror.
Era meglio non dire nulla…
quando ho visto la prima foto mi è venuto un sorrisetto 🙂 ricordo quando camminavo con un walkman 🙂 🙂