Chi non sa praticare lo sport in cui io,
modestia a parte sono oro olimpico, come lo shopping,
tende a banalizzare le competenze, la fatica e le capacità
che sono richieste per praticarlo.
Ad uno sguardo superficiale, ad esempio,
risulterà facile se non banale la scelta delle lenzuola per il letto.
Errore.
Grandissimo errore.
La cosiddetta biancheria da letto è uno di quegli elementi in grado di favorire il sonno.
Al pari di detox da luce blu, il profumo alla lavanda da cuscino di Jo Malone London,
un’alimentazione leggera, la melatonina e il buio.
Sì, perché una volta che dormirete in lenzuola belle capirete la differenza
(e sarà già delineato il punto di non ritorno per i vostri acquisti per la casa).
Come sempre, quindi, meglio poche cose ma belle:
per ottimizzare risorse economiche ma anche gli spazi
(più di tre cambi di lenzuola, oggettivamente, non se ne ha bisogno).
Ecco una mini-guida sui tessuti per orientarci
e fare la scelta migliore dove, inutile dirlo o forse sì,
vanno scelti solo tessuti naturali.
LENZUOLA COTONE: DUREVOLI, PIU’ INVECCHIANO PIU’ SI AMMORBIDISCONO
Grande classico.
Amiche nelle torride sere estive perché altamente traspiranti, ma anche morbidi abbracci in inverno con la loro capacità non di maturare, ma di ammorbidirsi.
Il cotone, infatti è piacevole sulla pelle, resistente e molto pratico.
LENZUOLA DI SETA: ELEGANTI E SFIZIOSE
Piacevoli agli occhi e alla pelle.
Donano subito alla camera da letto quel twist di eleganza e ricercatezza,
degna delle suite di alberghi a cinque stelle.
LENZUOLA DI PERCALLE: SEMPLICI E RAFFINATE
Sono in assoluto le mie preferite. Eleganti.
Eterne. Semplicemente lussuose.
Il percalle è realizzato con un cotone di prima qualità
intessuto in modo tradizionale,
un filo sopra l’altro, e ha almeno 200 fili per pollice.
Il risultato di questa filatura fitta è un tessuto
morbidissimo, fresco ed elegante.
E i colori? Le fantasie?
Gusto puramente personale anche se sono convinta
che nelle lenzuola bianche si dorme meglio
(ed è più facile abbinare i cuscini).