Sono giunta alla conclusione
– sarà forse il lavoro che faccio-
che puoi anche lavorare h24,
riuscire ad incastrare alla perfezione
lavoro – famiglia – varie ed eventuali,
ma se non metti in evidenza ciò che fai,
i tuoi sforzi saranno percepiti
come meno della metà di quello che in realtà sono.
E non dico che bisogna
far pesare necessariamente le cose, anzi.
E non intendo
che il lamento costante e continuo nobiliterà il nostro lavoro, anzi.
È più un equilibrio sottile
fra ape operaia e ape regina.
Lavorare sì, ma mettendolo in evidenza.
Nell’era dove si condivide tutto
– e forse troppo-
vale la pena mettere in evidenza quanto si fa.
Sul lavoro, in famiglia, con gli amici.
Perché non tutti hanno empatia.
Perché non tutti percepiscono le sfumature.
Perché non tutti vedono ciò che non è visibile e palese.
Quindi proviamo a far notare
i risultati ottenuti, gli sforzi fatti e
il valore aggiunto che si da.
Saremo più gratificate noi e il prossimo.
Cosa ne pensate?
Bella domanda per un argomento ostico.
Diciamo che sarebbe bello fare le cose per il semplice gusto di farle. Il problema sorge quando arriva il momento in cui ci sono cose che “dobbiamo” fare per forza, come andare a lavoro, accudire un figlio, la casa, un uomo ecc.ecc. E qui deve scattare una molla, è quella della passione per ogni cosa che si fa. Se facciamo le cose con passione, tutto sembrerà più facile e non ci importa se il nostro impegno viene o meno riconosciuto.
Questo lo pensavo fino a qualche anno fa.
Adesso mi sono stufata di fare le cose con passione e di non avere meriti, riconoscimenti, avanzi di carriera, ringraziamenti vari. Si, meglio imparare ad auto-promuoversi. Si risulterà saccente o presuntuose, ma chi se ne frega!
( Ma non credo che imparerò mai. Tra il dire e il fare… )
mi piace questo post, tutto vero.