Il mondo 2.0 e le sue “diavolerie”.
In “un click” arrivi potenzialmente a milioni di persone.
Compari nella loro posta,
sulle loro scrivanie,
nelle loro case e
nella loro vita.
E in come in tutte le cose, l’invasione di campo altrui,
la prepotenza e tormentare il prossimo non sono mai gesti eleganti.
Ecco perché esistono delle piccole “regole” da tener presente
che prescindono da strategie impeccabili di comunicazione,
dagli algoritmi della rete,
e dal fatto che le persone,
se si sono iscritte alla nostra newsletter,
sono interessate a “noi”.
1.
Chiedersi sempre se è davvero necessario inviarla.
2.
“Essere sul pezzo” non vuol dire mandarla sempre, ad ogni occasione.
Le newsletter vanno cadenzate e programmate.
Nessuna improvvisazione.
3.
Evitare di “intasare” la mail altrui è la regola aurea per ogni messaggio.
Soprattutto se si tratta di una newsletter.
4.
Non chiedere la conferma di ricezione della mail.
Non è una raccomandata ( e poi esistono efficienti strumenti online per l’invio e per l’analisi delle aperture delle newsletter).
5.
Non chiedere, magari con un’ulteriore mail,
di girare a tutti i propri contatti o condividere sui propri social i nostri contenuti.
Se saremo bravi a costruire la nostra newsletter
state certi che in modo autonomo le persone la condivideranno.
6.
Se le persone chiedono di essere rimosse dai destinatari della newsletter, rimuoverle subito.
Senza esitazioni.
Se non lo facciamo sarà la nostra peggiore pubblicità.
Dimenticato qualcosa?
Tutto verissimo! Suggerisco un post sulle “telefonate” dei call center, con le quali ti rovinano l’appetito immancabilmente all’ora dei pasti.