C’è chi va al lavoro o a scuola
in bici,
chi a piedi,
e chi ha la disavventura quotidiana di utilizzare i mezzi pubblici
e ha la “fortuna” di ritrovarsi ogni giorno sul treno.
Nulla di grave.
Nulla di tragico se non fosse per alcune manifestazioni
“poco convenienti”, “poco eleganti” anzi “poco civili”
che altri pendolari adottano.
Mi riferisco proprio a quei compagni di viaggio che,
come quelli di classe,
non ti scegli, ma subisci.
Per fortuna l’esperienza illumina rendendoti saggio.
E migliorando in te la capacità di riconoscerli lontano un miglio.
Ecco alcuni “trucchi” che ci si tramanda da pendolare a pendolare.
Tra uno sciopero e un guasto del treno:
1.
Il pendolare da evitare è quello che tiene il posto, con improbabili scuse,
all’amico/parente/collega che salirà dopo dieci fermate.
Ignorando persone in piedi e ammassate.
[Per arginarlo: indossate il vostro sorriso migliore,
sedetevi lo stesso giocando la scusa “nell’attesa intanto io mi siedo”.]
2.
Ascolta la musica a volumi che
al confronto l’Amnesia di Ibiza
sembra una sala da ballo.
Il sonno è sacro.
Soprattutto prima delle otto del mattino.
Fateglielo, con garbo, notare.
3.
Lasciano carte, cartine, cartacce ovunque.
E si lamentano della scarsa pulizia dei treni (!!)
[Per arginarlo:
non appena si alzerà fategli notare che si è dimenticato
il sacchetto/bottiglietta/fogli.
Con lo stesso tono ed enfasi ed innocenza con cui
gli fareste notare che si è dimenticato la valigia o il cappotto]
4.
Il pendolare da evitare sia alla mattina presto che dopo una giornata di lavoro,
è quello che ricerca il contatto visivo.
Perché ha voglia di attaccare bottone e raccontarti tutta la sua vita.
[Per arginarlo:
sguardo immerso nel telefono/libro/rivista /paesaggio fuori dal finestrino]
5.
Il pendolare che sfoggia il telefono come se fosse un trofeo.
Sarà sicuramente quello che urlerà e decanterà la sua vita al telefono.
[Per arginarlo: tossire con foga. Funziona. Abbasserà i toni]
6.
Il raffreddato.
Quello circondato da fazzoletti usati.
[Per arginarlo: stargli lontani.
Se avete a cuore le vostre vacanze di Natale.]
7.
Il pendolare che russa.
Non avete alternative se non quella di svegliarlo.
Con garbo ed eleganza.
Ho dimenticato qualcuno?
Quelli che temo di più sono quelli che attaccano bottone anche con i muri, quando tu magari vorresti dormire!
Ahahah ricordo tutta una serie di casi umani dei tempi in cui prendevo il treno, ora per fortuna vado al lavoro a piedi!
Laura
http://laurastylefiles.blogspot.it/
Ottimi consigli, una volta ho fatto “lo sguardo gelido” a uno che urlava al telefono su un bus urbano semi vuoto e ha abbassato subito la voce, bisogna sopravvivere in qualche modo!
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Ma vogliamo parlare di coloro che
– la mattina non si lavano i denti dopo colazione ed alitano caffellatte? che nausea!
– si tolgono le scarpe
– mangiano cibi nauseabondi
– puzzano o portano abiti che puzzano
Io viaggio spesso e sono armata di salviette e gel disinfettanti per le mani dal profumo deciso in grado di darmi sollievo dalle puzze del treno
Il peggiore, però, é il n. 8 ….. Quello che devi tenere assolutamente lontano perché ………… emana già alle 7 del mattino vari odori. E per ovvi motivi non entro nei dettagli.
Divertente rassegna:). Me lo tengo presente per il prossimo viaggio in treno, vale anche là …. e non mangerò più niente di puzzolente 😉
Rosa
Styleyourselfinstyle.blogspot.com
Molto carina questa rassegna
http://www.chilishake.it
la maleducazione di certi bambini, che poi non è altro che quella dei genitori 😉
ciao
Benedetta
Un post bellissimo, davvero! E’ stato un piacere leggerti! Un saluto Francesca
Adoro il tuo blog e i tuoi “consigli” sulle buone maniere….
http://www.valstyle.com/
Il gruppo di amiche e le scolaresche sono da evitare come la peste: meglio sccegliere il viaggiatore solitario
Viaggio spesso in treno e la cosa che piu mi disturba sono le conversazioni telefoniche a voce alta. Quello che più mi imbarazza è lo sconforto che emana il mutismo e lo sguardo indifferente di certi viaggiatori.
Riguardo il punto 3, tempo fa con gentilezza dissi ad una donna che aveva perso un pezzo di carta. Ma mi rispose che non le serviva. Non fui pronta a risponderle che non serviva nemmeno al marciapiede ma credetemi l’avrei strozzata.
I migliori sono i vecchini, sono capaci di raccontare gli ultimi loro 50 anni!!! 🙂