Il caos organizzato è quel disordine apparente ma che in realtà,
al bisogno, la persona che lo ha generato ritrova sempre e comunque tutto.
Solitamente fa parte delle persone anche più ordinate,
quelle per intenderci che hanno la capacità di svegliarsi
senza capelli arruffati o pigiami in disordine,
quelle che la loro scrivania è come se fosse sempre
pronta per essere scattata per Elle Decor.
Caratterizza momenti creativi,
di riorganizzazione materiale ma anche interiore.
Il caos, personalmente, lo creo per riordinare
pensieri e oggetti.
Per trovare nuovi punti di vista.
Il fatto che il nostro caos deve avere fine
nell’esatto momento in cui entra in contatto
con l’ordine o il disordine altrui.
Perché è oggettivamente maleducato
essere caotici o disordinati laddove si condividono
gli spazi.
Perché se il caos può essere creativo per noi
potrebbe “agitare” il nostro collega d’ufficio.
Quindi è buona educazione
lasciare gli spazi condivisi sempre in ordine,
non pretendere che il prossimo ci faccia da governante
(per intenderci, i calzini non arrivano MAI da soli nel cesto della biancheria sporca),
non avere l’arroganza di pensare che il nostro disordine ordinato
sia chiaro anche agli altri.
Cosa ne pensate?
Penso che se vuoi fare una ramanzina ai signori uomini, ok, ci sta. Loro amano lasciare calzini e mutande in un angolo del bagno pensando che da soli andranno nel cesto della biancheria da lavare.
Quindi guai al disordine negli spazi condivisi.
Ma per favore, non guardate la mia scrivania adesso, e nemmeno le due camere di casa, quelle chiuse perchè rimaste vuote. Provvederò a giorni, giuro!
penso che io sia una persona ordinata,non mi piace vivere in caos,ma questo non significa che il mio spazio sareppe adatto per Elle Decor 😉