Ci sono feste che si amano e certe che proprio non sono nelle tue corde.
Che ti ritrovi incastrata nel doverle vivere anche se l’alternativa
di un bel film a casa sarebbe cosa buona e giusta.
C’è chi si approccia così per il proprio Compleanno,
chi al Natale e chi, come me, al Capodanno.
Perché se tanto amo il Natale, altrettanto “soffro” il Capodanno.
Forse perché il divertimento forzato non fa per me. Meglio quello spontaneo.
Forse perché nella vita mi sono sempre divertita di più il 30 e il 1° dell’anno.
Forse perché quando mi faccio troppe aspettative , ne rimango delusa.
Quindi mi sono fermata a pensare alle parole, cose, sensazioni, rituali
che descrivono il Capodanno.
E inevitabilmente ho capito perché non fa per me.
Vi riporto lo stesso spunto, magari vi torna utile come riflessione:
Brindisi
Fuochi d’artificio
Rosso
Cambiamento
Frenesia
Progettare e disfare
Bilanci
Allegria forzata
Lenticchie
Paillettes
Inizio ma anche Fine
Speranza
Paura
Mistero
Mezzanotte
Champagne
3, 2, 1
Buoni propositi
Sorrisi
Amici
Famiglia
Veglione
Fiaccolata
Slip assurdi
Tacchi alti
Tombola
Mercante in fiera
Mandarini
Cenone
… detto questo, buon anno!
…anche io da anni non sopporto più l’ultimo dell’anno…
non mi piace quando devo essere felice per forza, desiderosa di festeggiare, piena di buone intenzioni per che cosa? per un anno che verrà e magari, nonostante tutte le aspettative iniziali, sarà deludente e caustico come quello appena terminato?
non lo so… forse perché il 2016 è stato davvero pesante, per me e per la mia vita, ma in questo 2017, sebbene nasca non sotto i migliori propositi scaramantici, voglio dare fiducia.
quindi: paillettes, rosso, lenticchie, brindisi e amici riuniti sotto uno stesso tetto… nella speranza non ci siano botti, che RDog non li sopporta, povero caro!
Buon anno nuovo anche a te! 😉
Sulle orme di Aronne nasce questo rito di invocare benedizioni per noi e per gli altri.
Lo facciamo nel giorno ultimo dell’anno ma potremmo farlo ogni volta che ci va.
E comunque è un rito che ci unisce, unisce i popoli tutti in questo bisogno di augurarsi e di sperare il bene. Facciamolo nella maniera che più ci aggrada, con o senza lustrini, ballando oppure stando davanti al camino, in piazza o a casa, con o senza il calice di bollicine.
Buon Anno a tutti!