Ci sono cose che hanno un fascino irresistibile.
Del tipo che veramente non riesci a resistergli.
Finire un pacchetto di biscotti,
aprire un pacchetto prima di Natale,
il bicchiere della staffa anche se il mattino dopo te ne pentirai,
quel messaggio inviato di notte,
leggere gli ultimi capitoli di un libro anche se l’indomani la sveglia è all’alba,
la birra con la pizza,
una cosa che volevi in saldo,
e scoppiare tutti i pallini del pluriball.
Si, la carta a pallini con cui si imballano le cose.
Quella che solitamente
ha quasi un fascino maggiore rispetto al contenuto del pacchetto.
Quella ossessione che ti porta a scoppiarli tutti.
E l’unica cosa divertente del traslocare.
Cartabolle ripiegate negli angoli ogni volta che devo addobbare casa per le feste di fine anno.
Ne è nata una poesia:
…
ho gia scartato addobbi dall’incarto
scarti di cartabolle ripiegate
stanno in un angolo
per un nuovo impiego
avviene la resurrezione annuale
angeli e pastori attendono
li devo collocare
ecc…
Cartabolle come involucro anche quando riceviamo merce in azienda, e diventano botti di fine anno quando il mio collaboratore si diverte…
adoroooo! ahahaha 🙂 🙂