Eccomi qui. Puntuale come una cambiale.
A parlare di Natale, a confessare che l’albero l’ho già fatto da novembre
perché poi il 6 gennaio arriva subito,
che i regali più o meno sono già stati tutti presi
ma che l’impresa titanica sarà per me impacchettarli.
Sì, perché un bel pacchetto è parte integrante del regalo.
E quest’anno i miei saranno tutti realizzati
con carta da pacco, nastro di velluto o spago rosso e bianco e campanelline d’oro.
Perché bisogna sempre fare “jingle bells” anche
se il natale ha delle note malinconiche, se si è il Grinch,
ma non si può non amare la città più luminosa e colorata
con le lucine, la voce di Mariah Carrey e Michael Bublè
che risuonano ovunque e quel profumo di dolci e
cannella della candela natalizia Orange Bitter di Jo Malone
che è sempre accesa a casa di sera.
Ma al netto della cannella, dei biscotti allo zenzero dell’Ikea,
del panettone di Cucchi, delle storie delle nostre palline per l’albero
(ricordi di viaggi, amici, natali passati),
del mio nuovo maglione natalizio di Chinti and Parker da sfoggiare
quest’anno, ci sarà qualcosa in più.
La curiosità di vedere come Leone si approccerà a tutto ciò.
Ai biscotti da preparare per Babbo Natale e le carote da sbucciare le renne,
alla meraviglia di trovare magicamente dei regali sotto l’albero,
a sentire la sua mamma canticchiare costantemente
canzoncine assurde, ad avere amici per casa.
…Sarà bellissimo, l’entusiasmo dei bambini è contagioso…