COSA VUOI FARE DA GRANDE?

I compleanni hanno sempre un loro perché.
A prescindere da auguri, palloncini, telefonate,
trini e merletti sono l’occasione di fermarsi e pensare
(e non ho ancora capito se questo sia un bene o un male).

 

Dopo un po’ di “primavere” (per fortuna non troppe), la domanda vera arriva puntuale:
“ma quando ero al Liceo come mi immaginavo ai miei 15+15+2?”
(perché detta spezzettata l’età, è meno faticosa da accettare).

 

La risposta è facile: la protagonista femminile dello spot del Mulino Bianco.
Pargoli ogni dove,
un marito che nemmeno Ken di Barbie,
un cane, un gatto e un pesce rosso,
la moka del caffè sul fuoco e “vecchia”.

 

Come al solito aspettative e realtà non vanno di pari passo.

 

 

 

E quindi eccomi qui,
a essere felice se i ragazzi sanno utilizzare il “Lei” (ma non rivolto a me),
a sentirmi dire dai miei cugini che “One More Time” è un “revival”
a dire la frase “ai miei tempi c’era Beverly Hills, altro che Grande Fratello”,
a rimpiangere Messenger,
i rullini che portavi a stampare e non vedevi l’ora di vedere/far vedere le foto…

 

 

Ma anche se la vena Amarcord fa parte della nostra generazione,
siamo poco più che dei ventenni noi.

 

 

Con mille idee e progetti,
con l’idea non troppo lontana di fare una famiglia,
ma non troppo vicina perché  fra lauree specialistiche stage e start up
“i tempi sono cambiati”.

 

 

Perché mi auguro che tutti noi,
anche fra dieci, venti e trent’anni saremo ancora
qui a divorarci la vita.

 

 

 

Entusiasti dei cambiamenti,
desiderosi delle novità e pronti a nuove avventure.

 

 

Perché, dopotutto, l’età è solo un numero e non abbiamo ancora deciso cosa vogliamo fare da grandi