Dopo che ci siamo messi tutti a cucinare,
dopo gli aperitivi distanti ma vicini
a tutti – ma proprio a tutti –
è chiaro che la quarantena ha lasciato dei ricordi, anche “fisici”.
Proprio con la prova costume alle porte.
Per fortuna, questo sarà l’anno dei costumi interi.
Per essere tutte di un pezzo – e farci così anche aiutare –
Addio micro-bikini, trikini (ma davvero sono stati mai di moda?)
e “sgambature” a vita bassa.
Quelle, per intenderci, capaci di rendere meno slanciate
(se mai fosse possibile) anche le gambe di Izabel Goulard.
I costumi interi e la sgambatura aiutano.
Un bel po’.
Mimetizzando, allungando
(mai dimenticare che gli effetti ottici utilizzati
dagli artisti vanno sempre ricordati anche quando ci si veste)
e rendendoci così anche estremamente eleganti.
Ovviamente ad ognuna il suo costume intero.
Per gusto personale, per fisico, per stato d’animo.
Monacale, supersexy, sportivo.
Un vero culto.
Un chiaro no alla “maledizione della pancia bianca”
ovvero alla ricerca maniacale dell’abbronzatura atomica.
Tanto, a meno che non si sia Raffaella Carra’
o fan dei top crop (ed essere quindi delle adolescenti toniche e ginniche)
non abbiamo bisogno di esibire l’ombelico a destra e a manca.
Dimentichiamo il luogo comune che un costume intero
ci mette di più ad asciugare.
Non saranno quei pochi centimetri di lembo in più addosso
a fare la differenza.
A meno che non siate solite indossare costumi in pura lana vergine.
Quella sarebbe tutta un’altra storia.