Il mondo si divide in due categorie di persone.
Quelle in grado di imporsi,
quelle che hanno ben chiaro ciò che vogliono o non vogliono fare,
quelle che sostanzialmente sembrano “rompere le scatole”
ma in realtà sanno solo far valere i loro
“vorrei non vorrei ma se vuoi”.
E quelle che dovrebbero imparare un po’ da loro.
Perché non c’è nulla di male se per una volta
diciamo un “no”. Se non possiamo esserci | rispondere | fare,
se a volte anteponiamo le nostre necessità ai capricci altrui,
se qualche volta brilliamo per l’assenza e non per la troppa presenza.
Perché certi “no” ci faranno bene sia a dirli
che a riceverli. E se siamo genitori lo mettiamo in pratica tutti i giorni.
E da figli, con il senno di poi, ringraziamo per certi “no”
ricevuti. Perché sono proprio quelli che ci hanno fatto crescere.
Perché certi no vanno detti. Anche a fatica.
Anche se costano più di un sì.
Perché non è vero che va sempre tutto bene.
Perché non è vero che dietro ad un sorriso si nasconda lo stesso stato d’animo.
Perché non bisogna dare per scontata la disponibilità altrui.
Sì, a volte l’ essere dispotici è una cosa positiva.
Cosa ne pensate?
ecco io ho un problema fisico col “no”…
io tergiverso…
diciamo che vorrei ma non nego
Penso che i “no” fanno bene più dei “si” perchè aiutano a riflettere, e forse a capire.
E penso che fa bene essere sinceri. Sempre.
… Che io sono la regina dei “no” e che ne ho ricevuto a caterva da bambina e ragazza e non smetteró mai di ringraziare per questo. Per me il “no” è un rito, uno stile di vita!
A volte fa bene dire “no” e’ proprio necessario per noi e per gli altri…