Vacanza è lasciare l’orologio a casa.
Non tanto per l’orribile segno che potrebbe
crearsi sul nostro polso ma per staccare.
Dalle scadenze.
Dagli orari.
Per mangiare quando si ha fame.
Per svegliarsi quando il sonno si è esaurito.
Per perdersi per le strade di una città
o nelle parole di un libro.
Incuranti del tempo.
Incuranti della lista dei doveri.
Incuranti della lista dei piaceri.
Per lasciarsi cullare dal flusso del tempo
non condizionato da nulla.
Come quando ci abbandoniamo su un’amaca.
Come quando ci addormentiamo dopo pranzo sul divano
cullati in sottofondo dalla serie tv preferita.
Perché fare vacanza è anche questo:
liberarsi dal tempo, no?
Verissimo ma io ancora non riesco a farlo, non sempre almeno.
Mi prende la curiosità del luogo da scoprire e…, mi alzo presto, voglio uscire presto, voglio fare tutto di corsa per non perdermi nulla di quello che c’è di nuovo.
Ho un po l’urgenza di vivere. E mi riposo a casa quando posso.