Esistono cose che fanno Natale.
Non parlo tanto di alberi, presepi e schiaccianoci.
Ma di piccole cose che alla domanda “quali sono le cose che per te fanno Natale?”
sicuramente non ti vengono in mente, ma appena le vedi / senti è chiaro che fanno parte dei nostri Natali presenti, passati e futuri.
Come i pacchetti natalizi di l’Erbolario,
che pur rinnovandosi sul fronte fantasie ogni anno,
sono iconici. Fanno Natale.
Stimolando i nostri sensi dall’olfatto
(vi segnalo il bouquet oro, che con i suoi fiori d’oro Giaggiolo giallo, Solidago,
Primula è viaggio esperienziale), alla vista (quest’anno – non so bene come,
perché era impossibile – si sono superati), al tatto
(dalle creme ai sacchetti in satin delle confezioni regalo),
all’udito (perché anche se non siamo più bambini si prova sempre
a scuotere il pacchetto per indovinarne il contenuto).
Perché per me l’Erbolario rappresenta sempre una soluzione
perché in grado di risolvere i regali più ostici,
quelli a quelle persone che ogni volta è un dramma trovare qualcosa,
perché le scatole si conservano con cura – quasi maniacale –
per riporre poi dopo l’Epifania
palline, sonagli e renne, perché sono prodotti belli, ma anche buoni.
Naturali, buoni, “che funzionano” e italiani.
Sì, tutto “made in Italy”. E mai come ora è il caso di sostenerci,
di dare spazio anche nei regali, all’italianità,
ai negozi del quartiere come l’erboristeria.
Ma anche guardare chi produce nel rispetto di uomini e ambiente.
Sarà che abbiamo più tempo per stare in casa, per informarci,
ma questi – purtroppo numerosi – lockdown mi stanno insegnando
a cercare di fare il mio. Eticamente.