Ogni stagione ha il suo stato d’animo,
la sua ritualità, i suoi simboli, i suoi gesti.
L’estate non è da meno. Anzi.
Al netto di partenze, arrivi,
creme solari e ombrelloni,
baite e cartine da studiare,
ci sono dei gesti quotidiani
che poi ti mancheranno
una volta arrivato l’autunno.
INFIOCCHETTARSI
Mai come in estate ci è concesso
Di tornare un po’ bambine e poter
così cedere al fascino di trine e merletti,
del Sangallo, di fiocchi e rouches
senza risultare patetiche.
Sarà il fatto che non siamo vestite a strati,
sarà il sole e la pelle abbronzata,
ma danno un tocco unico al nostro look.
ADOMBRARSI
Se possiamo godere dei raggi del sole,
allo stesso tempo possiamo godere di un po’ di ombra. Ripararsi dal caldo ma anche dai pensieri.
Respirare e trovare un po’ di pace.
Fuori e dentro. Anche se solo all’ombra di un
cappello con una tesa importante.
STARE A GALLA
Stare a galla nonostante tutto e tutti.
Più che un piacevole stato d’animo,
io lo interpreto come una soddisfazione
personale.
Cerca sempre il lato positivo,
sorridere comunque,
farcela anche quando tutto e tutti
ti dicono di mollare.
RACCOGLIERE CONCHIGLIE
La scusa migliore per perdersi
in attività frivole ma di vitale importanza:
perché raccogliere conchiglie è solo
il pretesto per riflettere e stare un po’ con noi stessi.
BRILLARE DI LUCE PROPRIA
Il sole aiuta, ma certi prodotti anche.
Perché abbronzarsi si può definire un vero e proprio lavoro:
proteggersi, girarsi, stare attente ai segni. Un’attività apparentemente
banale ma che è parte integrante del lavoro del villeggiante.
Voi avete altre attività caratteristiche
delle vostre estati?
Associo l’estate ai pantaloni palazzo e camicie sblusate, al ventaglio, allo scooter e alle cene in terrazza.