GOCCE DI PIOGGIA

Quando piove è inevitabile cambiare umore.
Perché tutto si complica.
Milano si blocca, il traffico è delirante,
e trovare una t – shirt supreme è più facile che trovare un taxi.

 

 

 

Per non parlare poi del fatto che ti bagni,
che devi pensare a cambiarti le scarpe,
a non rovinare una giacca di pelle,
ad avere un cappello per poi maledirsi ad averlo
indossato perché – apriti cielo- dei capelli così
non si vedevano dai tempi di reclusione in casa
pre-esame di maturità.

 

 

 

Per tutti questi motivi, e molti altri ancora,
la pioggia è detestabile. Perché fastidiosa.
Un sassolino nella scarpa che non si leva,
che arriva puntuale quando organizzi qualcosa all’aperto,
quando devi partire o quando più semplicemente
hai un paio di scarpe nuove da indossare.

 

 

 

Ma ci sono anche dei buoni motivi per amarla.
Perché prima o poi finirà e l’odore dell’aria dopo un temporale
non è affatto male, perché ci aiuta ad apprezzare le giornate di sole
ma, soprattutto, perché ci obbliga a fermarci un attimo.

 

 

 

Per osservare, una volta al riparo, le gocce sulla finestra,
per farsi ipnotizzare dal suono della pioggia,
perché un po’ di malinconia a volte non fa male,
perché certi trench e certi stivali in gomma sono davvero super belli.

 

 

 

Per non parlare del fatto che, se tornassimo ad approcciarci alla pioggia
come da bambini, sarebbe tutto diverso: un gioco continuo.
Un modo per rallegrare la strada per andare in ufficio
cercando di prendere tutte le pozzanghere,
regalarsi un ombrello trasparente per osservare le gocce,
ridere quando una macchina magari ci lava,
mettere i piedi in macchina sopra il finestrino per
creare forme mostruose con cui giocare.

 

 

Cosa ne pensate?