È nell’esatto momento in cui ti siedi al tuo posto sul treno che cominci a respirare.
Perché ormai non puoi più perderlo.
Perché ormai la valigia è fatta.
Perché ormai il traffico non è più un tuo problema.
Se poi è la giornata buona, il viaggio in treno è una esperienza meravigliosa.
Basta avere la fortuna di trovare compagni di viaggio come te.
Silenti.
Che amano lasciarsi cullare da movimento ondulatorio dei treni (anche quelli di nuova generazione),
farsi ipnotizzare per conciliare il sonno dalle immagini veloci di paesaggi che cambiano con lo scorrere delle ore,
Che vedono il treno come l’occasione per fare cose che richiedono concentrazione, come scrivere, leggere, documentarsi o guardare un film. Quelle cose da fare da soli.
Nessuna condivisione.
Nessun bottone da attaccare/subire.
Nessuna chiamata a voce alta allo zio d’America per raccontargli le prossime vacanze, quanto guadagniamo e quanto la nostra vita sia fichissima (ma lo sarà poi davvero?)
E se si riesce a condividere tutto ciò con qualcuno, avremo trovato delle anime affini. Se non gemelle.
Perché una delle cose più difficili ed intime è condividere il silenzio.
Anche di ore.
Siete d’accordo?
Anche a me piace stare a guardare dal finestrino, sin da quando ero bambina. Mio cugino voleva sempre fare mille giochi e io lo odiavo perchè volevo vedere l’acqua arrivando a Venezia o le colline andando a Firenze! Purtroppo ultimamente l’unico viaggio in treno che riesco a fare è per andare all’università e il paesaggio non è un granchè, così conosco sempre qualcuno di nuovo!
snoopandsparkle.blogspot.it
Sono super d’accordo! Quando sono in treno amo godermi un po’ di sana solitudine e tronco sul nascere approcci di conversazioni mediamente banali e noiosissime… per carità, esiste sempre l’eccezione ma in quanto tale me la rischio e preferisco leggere!
Baci! F.
LA CIVETTA STILOSA
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Si, sono abbastanza d’accordo.
Viaggio spesso in treno e di solito leggo oppure medito mentre le immagini del paesaggio mi corrono accanto.
Ma non rifuggo nemmeno da interessanti e pacate conversazioni se capita.
Amo parlare di cose che non so con chi le sa.
Ma è sempre piu raro trovare interlocutori interessanti o interessati.
E’ cosi, siamo sempre piu soli e concentrati sui nostri pensieri.
Non fa male condividerli ogni tanto.
Ricordo ancora con orrore un viaggio Venezia/Torino in scompartimento da sei, in cui tutti hanno urlato la propria vita al telefono per cinque lunghe ore. Un incubo. Ma solo a me da fastidio parlare al telefono in pubblico? Se non lo fai per il rispetto delle orecchie altrui fallo almeno per tutelare la tua privacy 😉
viaggiando in treno si possono scambiare due parole con gli
occasionali compagni di viaggio, ma poche, non si racconta
la propria vita, nè si è obbligati ad ascoltare la storia del
l’ultimo amore di una giovane viaggiatrice.
io la penso così, e avendo sperimentato è andato
tutto a meraviglia.