Se vi soffermate un momento a pensare
ai profumi, vi renderete subito conto che
racchiudono in loro non solo storie,
ricordi, emozioni, persone, esperienze
ma anche una magia.
La magia di poterti portare lontano
senza muoverti di un millimetro.
Di farti sognare. Di farti rivivere
certe cose del passato.
Ma a volte capita che un profumo
nasca non solo per qualcosa di “intimo”,
di “personale”, di “soggettivo”.
E’ qualcosa di molto più profondo,
intricato, che coinvolge generazioni,
donne diverse ma, ovviamente, con un minimo
comune denominatore: un roseto.
Come la storia che sta dietro al
nuovo profumo di Sisley Paris, Izia
(che si pronuncia Ijia):
corale, romantica, speciale.
Tutto ha inizio con un roseto speciale
nato nel giardino di una casa nel
cuore del Berry (Francia), un’oasi di dolcezza che Isabelle
d’Ornano (soprannominata in famiglia Izia)
ha impreziosito di alberi, cedri,
ortensie, caprifoglio, glicine e sculture che proteggono dal vento
rose uniche, con un cuore di petali dorati,
che fioriscono solo ai primi di maggio.
Rose che Izia ama vedere sfiorire in vecchie caraffe
o teiere (perché i vasi sarebbero troppo “convenzionali”
per un fiore così speciale) piuttosto che incartarle in
vecchi fogli di giornale umidi, per regalarle o portale con sé a Parigi.
Una bellezza, un ricordo,
un rito che Izia non vuole tenere solo per sé o goderne solo a maggio.
Proprio per questo nasce l’esigenza di creare un profumo
e chiede ad un’altra donna attraverso l’invio di un bouquet,
Amandine Clerc-Marie, di afferrare e ricreare l’aroma sprigionato in ogni petalo.
La nascita di questo profumo coinvolge poi
inevitabilmente la figlia di Isabelle d’Ornano, Cristine
che vuole completare questa essenza anche con una dimensione artistica.
Coinvolge così Quentin Jones, artista inglese, famosa per i collage,
al fine di rendere anche graficamente il carattere frizzante e tenero del profumo
e dei souvenir che racchiude.
Il risultato è un mix di colori, ricordi
e il volto della pronipote Sonia.
Un insieme armonioso, specchio di una fragranza
femminile composta di note uniche. Persistenti.
Che rimangono ma si sviluppano dopo averlo applicato.
Non potevo raccontarvi una storia così
semplice, intensa e chic.
Cosa ne pensate?
(manca un “non”, nell’utima frase?)
Comunque penso che la natura sia di ispirazione a molte forme d’arte.
Se da una rosa…
il profumo di rosa non e’ forse il mio preferito ma ho sempre i profumi che sono legati a qualche ricordo 🙂