Personalmente credo di aver capito realmente
cosa vuol dire essere felice
quando ho pianto per la prima volta di gioia.
Quando, mentre il cuore batteva all’impazzata,
mi si è appannata la vista
e sono scese in modo incontrollabile delle lacrime.
Come se il mio corpo mi stesse dicendo che
la felicità di quel momento era talmente tanta
che non riusciva a contenerla.
Come a dirmi che a volte è bello piangere
a dirotto per qualcosa di bello.
Come se mi invitasse a soffermarmi sull’importanza
e la profondità di quella emozione.
Di godermela, un secondo, per senso di appagamento.
Sono una di quelle persone dalla lacrima facile.
Una frignona, diciamolo pure.
Dai film, alle delusioni passando anche per le lacrime di nervoso.
Un tripudio di emozioni allo stato liquido.
Ma quando ho la fortuna di imbattermi in quelle di felicità,
di commozione per le cose belle, me le godo tutte.
(E vi confesso anche che
non mi faccio nemmeno il cruccio
per non essermi messa il mascara waterproof).
Cosa ne pensate?
Le lacrime sono tergicristalli dell’anima.
Quelle di gioia, mute e gentili, esprimono la ricchezza delle belle emozioni.