Bisogna saper piangere
per le cose tristi ma
sopratutto per quelle belle.
Quelle in grado di risvegliare
le farfalle nello stomaco.
Lacrime di felicità.
Perché se si piange per le cose brutte,
Perché mai non dovremmo per quelle belle?
Commuoversi così per le notizie e le situazioni che ti sconvolgono ed emozionano:
come un film, un’amica felice,
un cambiamento o l’inizio di una
nuova avventura
Perché piangere non è debolezza.
Nemmeno fragilità o mera sensibilità.
È un modo di godersi le emozioni.
Fortemente.
Uno sfogo per riequilibrarsi.
Detto questo non è lecito cadere nel patetico.
Nella simulazione.
Nella lacrima facile o strumentale.
Nella sindrome da telenovela spagnola.
Nel lamento gratuito e tormento per il prossimo.
Piangere è qualcosa di intimo da condividere con le persone che amiamo.
Cosa ne pensate?
Io piango con una certa facilità. Mi faccio molto condizionare dalle emozioni, che siano belle o brutte ed eccola la che piango. Molti vedono questa cosa come una debolezza, ed io invece la trovo una cosa bella nel suo essere semplice. E’ natura, semplice e pura. Le lacrime sono forse il segno più concreto delle nostre emozioni più intime e vere. Non serve a nulla reprimerle, anzi.
Viva le lacrime!
Life, Laugh, Love and Lulu
Guarda te lo scrivo….in questi giorni tabù o non tabù io ne sto versando proprio tante..
Bacino, buona giornata.
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Cara Dania,
mi dispiace un sacco.
ti abbraccio forte
Ila
Guarda, io mi commuovo facilmente, per qualsiasi cosa, quindi qualche lacrimuccia la verso e non me ne vergogno…alla fine ognuno di noi è fatto a modo suo.
Un bacio,
Eni
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Sono empatica e vivo di emozioni.
Ma le lacrime sono un fatto emozionale molto intimo, quelle di gioia le accenno e le contengo, mi illuminano gli occhi e comunico anche così la mia felicità per qualcuno o qualcosa.
Quelle di dolore, meglio se copiose, le affido al mio cuscino.