Chi non è mai stato protagonista di una “giornata infinita”,
scagli la prima pietra.
Mi riferisco a quei giorni che sembrano non concludersi mai.
In cui vorresti portare a revisionare l’orologio perché
“è impossibile che le lancette siano ferme, statiche e immobili”
(anche le micro tecnologia svizzera può sbagliarsi, no?).
Sono quelle ore che la nostra mente associa facilmente al lunedì,
al mese di gennaio e a quegli attimi
prima di entrare a sostenere un esame.
O quando si aspetta una risposta
(magari anche, senza pensare a tragedie catastrofiche,
a quell’ultimo whatsapp che abbiamo scritto e che hanno letto circa 2 giorni fa.
Ma magari non prende il 3G…).
Ma, purtroppo, non capitano solo di lunedì,
a gennaio piuttosto che durante la sessione di esami.
Spesso anche in vacanza,
il venerdì pomeriggio alle cinque e quarantacinque,
in quelle giornate che Giacomo Leopardi definirebbe “la quiete dopo (opss prima) la tempesta”.
Perché basta un nulla per passare dalla noia più totale
all’urgenza che manco se fossimo al pronto soccorso
di E.R. o al “Grey Sloan Memorial Hospital”.
Una criticità via l’altra.
Che non sai se è meglio o peggio che arrivi sera.
(e nel dubbio meglio non saperlo).
Il tempo cambia.
Muta.
Si modifica.
(e l’orologio è pur sempre da far revisionare perché in questo caso corre troppo veloce)
Ma, forse, meglio essere stressati.
Perché possiamo lamentarci.
Perché l’ansia, in fondo, ci fa sentire vivi.
E la noia è una “brutta bestia”
(e ti porta a mangiare milioni di schifezze che non è mai una cosa carina e giusta).
Voi preferite la calma piatta o la nevrosi “milanese acuta”?
la via di mezzo esiste??? chissà forse in un altro paese, a fare un atro lavoro ,senza dover arrancare per sopravvivere dagli squali…..
baci tesoro:))
Un po’ di questo e un po’ di quello si può??
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Ovviamente mi piacerebbe la giusta via di mezzo…ma è spesso impossibile da ottenere..percui alterno giorni di stress acutissimo a giorno di noia piatta!:D
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Io sono una di quelle che si lamenta sempre! Quando ho troppo da fare vorrei starmene a letto, quando sono libera per troppo tempo mi sento inutile e non vedo l’ora di ricominciare!
Meglio la noia..(dalla quale se ne esce facilmente), la nevroticità milanese è dannosa 😉
[…] Mattina ore 9.00: primo caffè della giornata leggendo il giornale. […]
Nessuna delle due.
Ma costretta a scegliere, meglio la noia perchè se proprio ti senti annoiata puoi sempre ribaltare la situazione e magari fare qualcosa di divertente o piacevole ovunque sei.