A tutti è più o meno chiaro il concetto
di vacanza. Di come sia qualcosa di “intoccabile”, di “sacro”
(pensate solo a quando per errore ti chiamano dal lavoro
e scoprono che sei in vacanza: la mortificazione della loro voce è palpabile).
Poi si diventa genitori.
E il concetto di vacanza si trasforma.
Cambia. È un po’ il timore che i nuovi
ritmi ledano la vacanza rendendola
più faticosa di quando sei a casa.
Soprattutto se il bambino in questione di anni ne ha ancora zero.
Ma se vi dicessi che il bagagliaio si potrebbe dimezzare
(perché troverete tutto ciò a destinazione),
che il vostro unico pensiero sarebbe stare con vostro figlio,
che le attività per intrattenerlo passano da passeggiate in un mare verde
a tuffi in piscina coperta riscaldata
e che potreste anche ritagliarvi del tempo per voi?
No, non è l’isola che non c’è di Peter Pan.
No, non si tratta del paese delle meraviglie di Alice.
No, non parliamo del paese dei balocchi di Pinocchio
ne’ tanto meno di Pufflandia.
È un posto che esiste dal 1801.
Che nonostante questo è al passo con i tempi e non teme la modernità.
Anzi. La cala alla perfezione nel contesto altoatesino della Val Gardena.
Rispettando e valorizzando la tradizione, il gusto, lo stile di quei luoghi che,
per quanto mi riguarda, sono casa.
Questo è l’Adler di Ortisei.
Uno di quei posti del cuore che sono tali perché lo rigenerano.
Ad ogni stagione. Anche fuori stagione.
Forse soprattutto fuori stagione,
quando riesci a ritagliarti più tempo per farti coccolare.
Nessuna distrazione estiva.
Nessuna neve da non perdere.
Solo il tempo per rilassarsi.
Per fare una passeggiata lunga
(o anche lì vicino, come in Val d’Anna,
che è a prova di passeggino e a prova di tempi da bambini.
Per godersi la spa con proprio figlio.
Per godersi la cucina altoatesina rivisitata
(e non pensare alle pappe perché ci pensa lo chef).
Per godersi i figli senza necessariamente scegliere un family hotel
ed essere così immersi troppo nella dimensione “bambino”.
Ora il mio unico pensiero sarà quello di organizzare
quando tornare per un’altra vacanza rigenerativa. A tre.
Perché non è fantascienza ma realtà.
(Perché non c’è nulla di più bello che godersi il piacere di stare insieme,
senza pensare a nient’altro).
Tutto cambia quando c’è un bambino, anche la vacanza.
Ma nessuno ha mai detto che cambia in peggio, anzi.
Il piacere di vederlo coinvolto e di coccolarlo e insegnare nuove cose, è impagabile.
A Ortisei poi, e all’Hadler, vacanza top.
Per il fatto che serve un quarto di quello che si carica in auto, questo noi italiani non lo impareremo mai…
che bel posto!