Se un regalo va curato dal pacchetto fino al biglietto
scritto rigorosamente a mano,
la stessa cosa va fatta per un mazzo di fiori.
Non sono semplici fiori.
Non tutti sono uguali, abbinabili.
Non ci sono tutti in tutte le stagioni
(anche se qualcuno vorrebbe farci credere il contrario).
Non tutti i fioristi sono uguali.
Quindi, come tutte le cose, vanno scelti quelli che più ci rappresentano.
Quelli in grado di dire molto di noi a chi regaliamo un fiore.
È per questo che è stato un colpo di fulmine con Michela Pozzato.
Vuoi perché non è così lontana da casa.
Vuoi perché cura ogni dettaglio frivolo di vitale importanza.
Dalla carta allo spago. Dai vasi ai cestini con cui confezionarli.
Ma, soprattutto, che siano fiori di campo.
A km zero per intenderci.
Tipo coltivati da mani esperente in campi liberi.
Senza forzatura, serre e recisi anzi, diserbati a mano.
Mazzi quindi unici.
Belli. Semplici e raffinati.
Eco sostenibili.
Senza coccarde vaporose, elastici inutili e brutti, e plastichine orride.
Voi ora capite perché mio marito si lamenta che è impossibile farmi regali
(Io la trovo un’assurdità.
Basta andare – semplicemente- nei posti giusti, è facile.
Come da Michela o da Hermès. Per dire)