Bisognerebbe leggere i giornali non solo per informarsi,
ma anche per trovare spunti per riflettere, decantare, mettersi
in discussione.
Va da sé che non tutti i fatti,
non tutte le testate,
non tutti i temi sono in grado di agevolare questo processo.
Anzi.
A volte basta un’immagine,
una frase, una parola per avere l’occasione
di concedere alla mente sani voli pindarici.
Sane prese di consapevolezza su cose
che spesso diamo per scontato.
La morte di Marella Agnelli,
è stata per tutti motivo per
rientrare in contatto con un’Italia che non c’è
più, ma anche per riempirsi gli occhi
di luoghi, situazioni e vestiti belli ed eleganti.
Com’era lei.
Un’icona vera e propria di stile.
Ciò che tuttavia ha carpito la mia attenzione
è una frase di Giovanni Gastel “era la più signora di tutte,
gentilissima con ogni persona. Il suo modo di fare era
identico con il re di Spagna e con il benzinaio”.
Dovremmo tenere sempre a mente questa sfumatura.
Quando potremmo correre il rischio di sentirci autorizzati
– Chi sai mai poi perché –
di metterci su un piedistallo e guardare il prossimo dall’alto in basso.
Giudicare,
sputare sentenze,
farsi detentori di una verità rivelata
che ci permette di sapere ciò che è giusto
e ciò che è sbagliato, non è mai elegante.
E’ un modo di fare sgradevole e maleducato.
Anche perché le buone maniere e lo stesso galateo
sono norme logiche, dettate dal buon senso e
dal rispetto per il prossimo: non sono leggi,
ma codici comportamentali che ci aiutano a vivere meglio insieme.
Sono davvero rare nell’Italia cafona di oggi, le donne raffinate, intelligenti, umili e garbate, come lo e’ stata Marella Caracciolo. Uno scrittore americano, la defini’ “l’ultimo cigno”.