Esistono imprese eccezionali apparentemente più semplici rispetto alla
scalata dell’Everest,
andare all’Ikea il sabato pomeriggio,
trovare un taxi a Milano quando piove,
mantenere tutti i buoni propositi stilati ad inizio anno.
Mi riferisco alle piccole ma grandi conquiste quotidiane che posso migliorarci la vita:
fare le scale,
non mangiarsi le unghie,
non cedere al facile e ammaliante richiamo del terzo ribasso dei saldi,
dire no a zucchero e grassi e alla pizza come panacea per ogni male.
Ultima nella mia lista di cose da fare per sentirmi una persona migliore e più “figa”
è cercare di non confondere i miei traguardi con quelli altrui.
Perché la vita di oggi ci espone a quello: guardare la vita degli altri
e farci condizionare involontariamente.
Che sia un nuovo posto dove “assolutamente- dobbiamo andarci – ma in fretta –
prenotiamo che non troveremo mai posto” piuttosto che un desiderio o un traguardo.
Bisogna staccare per poi riimmergersi nella vita degli altri.
Non guardare. Evitare stories.
Pensare al nostro.
Prefiggerci dei traguardi – sia fattibili che da sognatori –
e guardare la nostra strada.
Poco importa cosa fanno gli altri.
Noi abbiamo la nostra vita.
(e a volte il detox digitale aiuta più di una vacanza.
Ed è decisamente più economico)
