Offrirsi di portare del vino dopo essere stati invitati a casa di amici o parenti
è sicuramente un gesto carino e apprezzato.
Soprattutto se tra i nostri talenti non c’è la capacità di cucinare.
Ricordiamoci che il vino, come dono per un pranzo o cena,
è da regalare sempre in coppia.
Non tanto per fare i generosi o gli splendidi,
quanto per dare la possibilità a tutti i commensali di provare le stesse etichette.
Come sempre la buona educazione si manifesta nell’attenzione e cura del prossimo.
Nulla di nuovo.
Ovviamente, come in tutte le cose, non tutti i vini sono uguali.
Ognuno ha una storia da raccontare,
un sapore da ricordare,
una associazione di emozioni da rievocare.
Non sono ubriaca e non mi sto nemmeno esercitando per scrivere i testi per “TG Gusto”:
ho semplicemente avuto occasione di visitare,
grazie al concorso KitchenAid,
le celebri cantine Antinori nel Chianti.
E ovviamente la pratica è venuta da sé con la degustazione di vini per
abbinarli agli alimenti giusti (in questo caso si può chiedere alla padrona di casa se
ha preferenze o se può darci “un’anteprima” del menù).
Perché innovazione e la tradizione secolare di una famiglia
può essere comprensibile senza essere sommelier.
Anche se è evidentemente sorto il desiderio irrefrenabile di diventarlo.
Cosa ne pensate?
beata!mi e’ venuta voglia di un bicchiere di vino rosso 😛
http://WWW.MOUSTACHIC.COM
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Bellissime foto!
Hai ragione cara: per ogni piatto c’è un tipo di vino diverso!
baci
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Ammetto che tutte queste cose non le sapevo, sarà perchè non vado pazza per il vino 🙂
Marianna,
THE ADVENTURES OF A SHOPAHOLIC
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Mi sembra sempre educato portare del vino quando si è inviati a cena, anche se fosse solo per un dolce :)) bel post, complimenti! pure a me adesso è venuta voglia di un’ombra come si chiama dalle mie parti :)) buona serata, ciao Andrea
Il buon bere è uno dei piaceri della vita.
Ho un amico single che ama i vini e ne conosce profumi e provenienza. E’ un piacere per noi la sua compagnia e il suo sapere sui vini. L’ultimo? Un Terra di Lavoro non ricordo di quale cantina, che gustammo con agnello alla brace e formaggi stagionati. E grazie al suo sapere non manca mai a casa nostra il passito Ben ryè di Donnafugata da gustare dopo il dessert.
Non sapevo però che bisogna portarne due bottiglie se si è in tanti. Meglio mandare i fiori?
Teresa d.
Cara Teresa,
non è obbligatorio portare del vino anche i fiori o un pensiero per i padroni di casa vanno benissimo!
un abbraccio
Ilaria
Io proprio non ci capisco nulla di vini, quindi evito.
Io sono quello dei fiori del giorno dopo!
xoxo
Molto chic lo stesso!
Altri suggerimenti per chi vuole regalare del vino.
1) Evitate di portare vini sfusi, senza etichetta provenienti da chissà quali luoghi / posti. Non è elegante! Anzi, è piuttosto scortese! Una bottiglia di vino DOC con etichetta (in cui si possono leggere tutte le informazioni sul vino) è sinonimo di educazione.
2) Non arrabbiatevi se i padroni di casa non aprono le bottiglie che avete portato. Non sono obbligati a farlo. A meno che non ve lo abbiano chiesto espressamente. I bravi padroni di casa scelgono il vino in funzione ai piatti che hanno cucinato. E spesso hanno pensato al miglior abbinamento cibo-vino. Quindi, decidono loro i vini da aprire, così come decidono loro i piatti. Obbligarli ad aprire la vostra bottiglia significa dire loro: “Voi di vini non ne capite niente”. E’ molto maleducato.