In primavera la luce cambia.
Visibilmente. E non credo solo agli occhi di chi fotografa,
instagramma per professione.
La luce incomincia ad abbagliare,
illuminare giornate e cuori ma anche
ad evidenziare tutte le magagne in casa.
Forse è proprio per questo che si chiamano
pulizie di Pasqua o di primavera.
Chiamiamole come più ci piace.
A me piace definirle “mentali”.
Perché, da sempre, fare ordine in casa
e negli armadi (il cambio di stagione “s’ha da fare”)
per me è l’occasione per riordinare i pensieri.
La lista dei “to do” ma anche dei vorrei non vorrei ma se puoi.
Pianificare – e sognare – i prossimi mesi.
Eliminare vestiti che non mettiamo più.
Perché non ci stanno più bene, perché
non ci rappresentano più, perché magari ci ricordano
periodi o persone che è meglio dimenticare.
Ma anche per capire quanti soldi magari buttiamo
in cose inutili. Che durano il tempo di una foto o di una serata.
Meglio risparmiare. E focalizzarsi su un unico acquisto – bello-
di stagione. Ovviamente io l’ho trovato, aspetto i saldi
ma non ho ancora tenuto da parte nemmeno un centesimo.
Per il nobile principio del “predicare bene e razzolare malissimo”.
Poi diciamolo: gli armadi, gli scaffali non stipati di cose
sono più facili da tenere in ordine e da pulire.
Per non parlare poi della bellissima sensazione
di non essere “schiavi” delle cose da conservare.
Meglio focalizzare queste energie per tenere strette
persone, emozioni e ricordi.
Mhm, nell’era del consumismo sfrenato, delle informazioni commerciali a raffica, dell’apparire e non dell’essere, e’ molto difficile trovare un armadio “non stipato”, sono tutti stracolmi di bassa qualita’.
Riordinare e’ un’impresa…