Non so voi, ma per me l’estate è stata
sempre una sorta di “ripostiglio”
dove depositare, impilare, mettere in stand-by
cose da fare.
Non a caso è dai tempi della scuola che rappresenta
il momento del recupero: energie, forze,
materie e debiti.
Sì, ma non ostiniamoci ad appesantirla con una “to do list” infinita.
Attendiamola pure per staccare,
ma non priviamoci durante l’anno di piccoli ma grandi piaceri.
Come i libri da tenere i libri da leggere in estate.
Come una serata senza guardare l’orologio, non curandosi della sveglia durante un week end.
Come non sentirsi “in colpa” per il fatto di concederci della sana spensieratezza.
Non attendiamo l’estate per scrivere quelle mail “ostiche”,
per riflettere, per pianificare, per riposarci, per dedicare tempo a chi amiamo.
Diluiamo tutto anche durante gli altri mesi.
Per ingannare meglio l’attesa dell’estate.
Per averla sempre a portata di mano.
Per avere dei piccoli spazi vacanzieri durante l’anno.
Bene, direi che i “buoni propositi” per settembre lì ho già fatti anche quest’anno, no?
Cosa ne pensate?
sinceramente a sto giro farò esattamente quello che hai scritto tu:
me la prenderò comoda, non farò troppi progetti, starò ad aspettare quello che avrò la possibilità di vivere…
Penso che se si vive di buoni propositi, si vive bene.
Importante è perdonarsi se non si riesce a metterli in atto.
Insomma, rilassiamoci.
E insieme alla buona organizzazione, imparare a dare spazio all’improvvisazione non guasta.