Far aspettare (molto) le persone non è mai un gesto cortese.
Nell’era dell’iper-connettività la risorsa
più scarsa per tutti è il tempo.
Quindi abbiamo il dovere di rispettare quello altrui.
Gli imprevisti sono tollerabili,
la cronicità va limitata e “curata”.
Ricordiamoci quindi che:
_ se sappiamo che il nostro ritardo è davvero importante
è inutile aggiornare ogni 15 minuti che si hanno altri 15 minuti di ritardo:
meglio essere sinceri fin da subito
così da permettere all’altra persona di fare anche altro
_una telefonata per avvisare sul REALE ritardo
è doverosa (evitate menzogne per “addolcire” la cosa)
_ no alla finta corsetta nei pressi del luogo
dell’appuntamento (patetico)
_al cinema ci accontenteremo dei posti più comodi senza disturbare
e far alzare le persone che sono arrivate puntuali
_ le scuse assurde, inventate all’ultimo sono più irrispettose
dello stesso ritardo. La verità paga sempre.
_i “15 minuti di ritardo” sono un diritto da esercitare
esclusivamente nelle aule universitarie
_se si è in ritardo ad un matrimonio,
si entra dopo la sposa
Infine una riflessione da condividere con chi, invece,
è sempre in anticipo cronico: sappiate che, per la famosissima e verissima legge di Murphy,
la volta che sarete in ritardo voi
sarà in anticipo il vostro amico del cuore che avete per anni aspettato.
articolo tratto dal periodico trimestrale di pedagogia e cultura l’educazione
Pienamente daccordo. Avvertire del reale ritardo è una regola di buona educazione.
Evitare certe scuse vi renderà meno patetici.