Ogni stagione ha la sua parola nuova da imparare.
Perché se è stato difficile memorizzare la differenza fra animalier e camuflage,
assimilare parole come combact-boot (e magari starci anche un attimo lontani),
è arrivata la nuova tendenza: athleisure (che a pensarci bene tanto nuova non è).
Quest’estate ne abbiamo già avuto un anticipo
su quelli che io chiamo banalmente ciclisti.
Ovunque. Su chiunque.
Gambe mozzate da pantaloncini malefici che non aiutano a slanciarci.
Un’attenzione, quella dell’athleisure,
per l’abbigliamento sportivo anche da parte di chi
attiva abbonamenti in palestra per poi andarci massimo cinque volte.
Questa tendenza ispirata allo streetwear ma con un cenno agli anni ’80 e ’90,
ha sedotto tutti. Anche case di moda storiche e altisonanti come Chanel, Lanvin e Louis Vuitton.
Sarà colpa delle star hollywoodiane che hanno dato il via, di Chiara Ferragni
e le sue tute che hanno destato attenzione e anche polemica durante il lockdown,
ma una cosa è certa. Quest’inverno via libera a felpe con cappuccio,
leggins, joggers, pantaloni da yoga, scarpe da ginnastica, t-shirt e felpe.
Sempre. Ovunque.
Ma ricordiamoci che la moda non è sempre buon gusto. Va tutto pensato e ponderato.