Quando arriva la primavera, te ne accorgi.
L’aria cambia. Ha un retrogusto che preannuncia grandi cambiamenti,
ma anche l’esigenza di vivere la natura. Di (ri) connettersi con lei.
A lungo. Profondamente. Per ore.
Perché tutti questi lockdown ci hanno insegnato tanto,
fra cui l’importanza di stare all’aria aperta.
Perché, come sempre, ci si accorge di quanto siano importanti certe cose
solo quando non le abbiamo più.
Quindi gambe in spalla e partiamo.
Alla volta di mille avventure. Più o meno sfidanti.
Più o meno difficili.
Ciò che importa è prendere e andare.
In montagna, personalmente, in primis.
Per prendere un bel respiro.
Per abbracciare un albero (che sembra ridicolo ma fatelo. Poi capirete).
Per camminare finché le gambe non saranno stanche.
Per ascoltare il silenzio.
Per riequilibrarsi.
Ma anche se non siamo tecnici, agonisti o da livello “super pro”,
quando ci si incammina nella natura è sempre meglio essere ben attrezzati.
Scarpe e abbigliamento adatto, ma, come nei migliori outfit della moda,
ciò che fa la differenza sono gli accessori.
Lo zaino ad esempio.
Non tutti sono uguali. Non tutti ci agevolano e ci rendono piacevole ciò che stiamo vivendo.
Mi spiego: la schiena non deve essere penalizzata, né tanto meno la possibilità di portarci tutto ciò che ci serve. Portafortuna compreso. Per non parlare di ritrovarsi sudati per via di materiali non traspiranti (e sorvolo il tema della sostenibilità…)
Proprio per questo da qualche anno mi sono avvicinata agli zaini Osprey.
Sia lato mamma (sono i migliori quelli per portarsi in spalla i bambini) sia come individuo singolo.
Perché il benessere mentale e fisico sono un tutt’uno e avere uno strumento regolabile per la mia conformazione fisica un plus. Come il fatto che essendo tutto traspirante (e sostenibile <3) rende le camminate più piacevoli e a prova di raffreddamenti. Dettaglio non banale soprattutto di questi tempi.
Poi, ciliegina sulla torta, sono decisamente belli. No?