Tutti noi abbiamo avuto
un amico dedito a fare le compilation.
Pensateci.
Alle medie era quello che ci preparava le musicassette:
l’amico dal dito super veloce in grado di registrare dalla radio
un’intera canzone e non la voce dello speaker.
Al liceo è stato il primo a convertirci
ed illustrarci i vantaggi dei CD.
Ora invece ci prepara le sue playlist su spotify
(l’evoluzione della specie ha aiutato anche lui).
Poi c’è chi riesce ad esprimersi meglio con immagini e parole.
Quelli, per intenderci,
che alle medie avevano una Smemoranda grande come il proprio zaino.
Piena di foto, ritagli di giornali e di cartoline.
Al liceo sono stati
i primi ad avere il cellulare con fotocamera integrata,
scatti spesso utilizzati per realizzare quadri
di immagini da appendere nella propria cameretta
o in quella di amici e amori del momento.
Altro che il poster di calciatori o dei Take That.
Ora abbiamo Instagram.
La vera compilation e narrazione, delle nostre vacanze.
Un mix di
Colori
Luoghi
Ricordi
Costumi
Persone
emozioni
A prova di hashtag.
Anche voi siete caduti in questo circolo vizioso?
No. Non so come si usa. Ma devo dire che nonostante amo fare e vedere foto, sono stanca di tutti questi scatti che poi richiedono tempo per selezionare, aggiustare, eliminare, pubblicare ecc. ecc.