Molto spesso ci ritroviamo nella situazione
di aspettare ad indossare un vestito attendendo una giusta occasione,
non usare una borsa nuova per non rovinarla,
risparmiare il servizio buono usandolo solo in giorni speciali.
Marzullo ci direbbe “la domanda nasce spontanea”:
“e se poi quell’occasione | momento | giorno | anno non arrivasse mai?”.
Senza scivolare in atteggiamenti apocalittici,
fare i catastrofici,
è un ragionamento che non fa una piega.
E la prova del nove di tutto questo,
sono i servizi ereditati dalla prozia d’America,
piuttosto quelli tramandati intonsi di generazione in generazione
senza che nessuno li abbia poi mai usati. Nè goduti.
Ma allora,
perché non abbandonare questo atteggiamento
e goderci le cose prima che sia troppo tardi?
Perché non rendere speciale ogni giorno
con piatti e bicchieri belli?
Anche l’occhio vuole la sua parte, dopotutto.
E se non sappiamo cucinare salveremo anche le apparenze
deviando l’attenzione su qualcos’altro rispetto all’arrosto bruciato.
Proprio per questo dobbiamo pensare alle nostre tavole.
E apparecchiarle come più ci piace.
Anche se questo significa portare fin da subito una ventata
di primavera sulla nostra tavola.
Perché dove c’è scritto che un servizio con i cavoli sia invernale,
che le mongolfiere vanno bene solo per una tavola primaverile,
che il rosa prima di marzo non sia da mettere a tavola?
Io ho preso appunti da Dalani.
Ho seguito i consigli della mia amica Margot.
E ho ufficialmente aperto la mia lista dei desideri 2016
(che già farlo a fine gennaio e non al primo dell’anno
mi fa sentire una persona diversa. Matura. Adulta)
Perché ci saranno pure dei vantaggi e non solo svantaggi
nell’essere nati nell’era 2.0.
A differenza delle nostre mamme, il servizio buono
ce lo so possiamo regalare e cambiare
con la stessa scadenza di in cui compriamo un cappotto nuovo.
Cosa ne pensate?
Quale vi piace di più?
Assolutamente d’accordo, io non metto da parte nulla e poi, passato gennaio, io mi sento già quasi a primavera.
Baci
Ho sempre fatto così! E mi sono goduta tutto, dalla biancheria da letto, da tavolo, ai bicchieri, piatti e suppellettili.
Attenzione quindi a non soffrire troppo qundo si rompe qualche pezzo e il servizio diventa dispari.
Quello a foglie di verza lo aveva simile la mia mamma, in ceramica.
Vedo che è simpaticamente di nuovo in voga. Bello!
Io da un pò di tempo a questa parte uso nei giorni “comuni” dei piatti di ceramica comprati ad Orbetello anni fa: sono tutti colorati e mi mettono tantissima allegria. E chissene frega se ci mangio dentro il minestrone!
Un abbraccio
LuluCuomo
Hai ragionissima, un post che fa riflettere!!
http://julesonthemoon.blogspot.it/
In effetti tante volte rimando il momento in cui indossare un dato abito, e poi finisce che non lo metto. E accumulo roba senza averla sfruttata a dovere.
Dovremmo seguire di più l’istinto di assecondare le nostre voglie, invece di rimandare, rimandare, rimandare.
Baci
Ang
http://www.madamelagruccia.blogspot.it
Io rimprovero sempre mamma e nonna per non usare mai, neanche a Natale, un meraviglioso servizio Royal Albert.. Ma lo erediterò se mai mi sposerò, e le farò terrorizzare facendoglielo usare nella prima cena a cui le inviterò!
Originale questo post 🙂
snoopandsparkle.blogspot.it