Bisogna assolutamente rivalutare
e riconnotare il concetto di “tavolata”.
Perché nel nostro immaginario la riconduciamo
subito a sagre di paese,
piuttosto che a mense scolastiche o di lavoro.
Ma non è sempre così.
Il tavolo rettangolare lungo (quasi infinito)
non ha solo svantaggi come sentirsi
“esclusi” dall’altro capo della tavola
o costretti a parlare solo con chi ci sta vicino.
E’ invece la situazione ideale per
creare cene, brunch, banchetti ad alto tasso di allegria,
di colori e sapori.
Gli allestimenti,
le mise en place,
le decorazioni, trovano infatti
in questo genere di tavola un “humus” ideale.
Lo spazio a disposizione porta
non solo a parlare con chi ci sta attorno
(senza urlare come al mercato)
ma anche ad aggiungere un posto a tavola
con facilità (o di eliminarlo in caso di defezioni
“allungando” o “restringendo” a necessità).
Un solo e fondamentale accurato impegno
va assunto da parte di chi organizza il tutto:
ragionare sull’assegnazione dei posti
(anche per evitare quell’imbarazzante momento
in cui tutti sono attorno al tavolo, in piedi,
aspettando disposizioni su dove sedersi).
Assegnare i posti non è una cosa banale
(è infatti uno dei punti più difficili
e faticosi nell’organizzazione dei matrimoni)
perché può far conoscere persone
che siamo certe si piaceranno
(la sindrome da cupido pervade sempre tutti)
oppure rendere sgradevole una colazione/pranzo/cena
a chi è oggettivamente troppo diverso.
Questo vale anche nei contesti meno formali.
Ovvero quelli dove si “banchetta” nel vero senso della parola:
trascorrendo così ore allegre insieme agli amici di sempre
o a quelli più recenti.
Per chiacchierare, assaggiare, ridere, raccontare e raccontarsi
sorseggiare buon vino e condividere un momento senza guardare troppo l’orologio.
Cosa ne pensate?
Penso che quando si è in tanti è utile assegnare i posti e io lo faccio sempre.
Ma il tavolo può essere anche ovale, anzi in quello ovale ci sarà più spazio per le decorazioni centrali.
Invece per conversare meglio con tutti il tondo è ancora meglio, ma prende troppo spazio.
Assolutamente d’accordo! Io organizzo eventi e in tutte i pranzi, cene e feste che ho organizzato ho pensato per ore e ore chi doveva stare accanto a chi (infatti sono arrivata alla conclusione che i pasti a buffet sono la migliore e meno stancante soluzione, almeno per chi organizza!). Scherzi, non è affatto un dettaglio da trascurare anzi, da tenere molto in considerazione onde evitare momenti di totale silenzio e intervento forzato da parte dell’organizzatore per dare un po’ di vitalità (non sai quante volte mi è successo! ahhahha)
Bel post! Tornerò molto volentieri sul tuo Blog 😉
xoxo
Giulia