Mai come un ponte,
qualche giorno di ferie a casa,
possono darti la netta consapevolezza
che la tua città sia tutta da (ri)scoprire.
Perché la routine,
l’andare di fretta,
il voler scoprire il mondo,
non aiutano di certo.
Milano è l’esempio lampante di questo.
Turisti da tutto il mondo arrivano,
partono, la amano, conoscono posti
che noi milanesi ignoriamo, dimentichiamo, non conosciamo.
Nella lista dei miei desideri | vorrei non vorrei ma se vuoi | to do | buoni propositi
al primo posto c’è quello di calarmi nei panni del turista e godermela.
Riscoprire luoghi che sono milanesi DOC ma che abbiamo lasciato in balia solo dei turisti.
L’illuminazione di tutto ciò?
Facile. Quasi banale.
Sono tornata da Motta, in galleria.
Esattamente lo stesso “luogo del delitto”
di mille domeniche a spasso con papà.
Un nuovo restyling
(perché le cose devono evolvere e migliorare pur non dando le spalle alla tradizione),
la stessa vista sui simboli di Milano,
un nuovo menù ma con sempre un occhio di riguardo all’anima meneghina.
Milanesi, siete già ritornarti da Motta?
(E chi ha in programma di venire a Milano fidatevi, è una tappa obbligata)
Bisogna avere tempo e un occhio allenato a catturare dettagli, e sarà bellissimo riscoprire quanto amiamo i nostri luoghi di sempre.
A me è capitato, in una mattinata di sole mi sono detta: oggi vado a spasso per il centro, ma come se stessi in un luogo di vacanza. E ho posato gli occhi su edicole restaurate, sui vicoli abbelliti, sui pavimenti ripuliti, una rotonda coltivata, insomma, ho percepito la voglia di curare il salotto buono della città.
Raccomando la stessa cura per le periferie. Periferia non è dimenticanza, è solo un poco di lontananza, e merita la stessa accortenza.
devo anch’io di scoprire di nuovo la città 🙂
scusa, non “devo” ma “voglio” 😉