Le coincidenze nella vita esistono.
Come le “sfighe”. Il problema è quando si
genera nella nostra testa una connessione fra le due,
dando così origine alla scaramanzia e alla superstizione.
Nulla di nuovo penserete.
Ma se da un lato è una cosa
che denota poca eleganza e classe,
dall’altra, se associata a persone,
è sintomo di vera e propria ignoranza e crudeltà.
Perché è in grado di ghettizzare,
di far vivere male una persona con sé stessa,
di farle credere che davvero “porti sfiga”
e creare quindi dei piccoli – ma grandi- danni personali.
Le persone non portano sfiga.
Le persone non portano male.
E’ il pensarlo, forse, che attira negatività.
Perché c’è sempre una spiegazione per tutto.
Anche se non immediata.
Prova ne sia il tanto temuto venerdì 17.
Così bistrattato da creare una vera e propria patologia in alcuni
(l’Eptacaidecafobia ovvero la paura del 17 specialmente se
abbinato al venerdì).
Ma se ci pensate bene è una cosa soggettiva,
eredità di vecchie tradizioni e storie
che ne danno una spiegazione
quasi scientifica.
Il venerdì, ad esempio, è il giorno della morte di Gesù e il 17 del secondo mese
è il giorno, secondo l’Antico Testamento, in cui iniziò il diluvio universale.
La combinazione dei due elementi certo può
dare adito a dei pregiudizi nei confronti di un qualsiasi venerdì 17.
Ma, forse, la spiegazione più logica è che ogni paese ha il suo giorno “nefasto”
che di certo non è il venerdì 17. Basti pensare che
nel mondo anglosassone è il venerdì 13,
mentre in Grecia e in Sudamerica
è il martedì 13.
Detto questo, viviamolo al meglio.
Perché a volte potrebbe invece essere
il giorno più fortunato della vita.
Cosa ne pensate?
…domani spero sia una giornata che possa avere un suo perché, non sono scaramantica, sebbene la vita alle volte se la sia impegnata mica male per darmi sfiga vera…
Mai dato ascolto alle dicerie. Mai lasciata suggestionare da leggende.
Oggi la mia nipotina omonima compie 8 mesi. Ed era un venerdì quando ha visto la luce.
belle parole 🙂