Si dicono e scrivono tante cose sulla vera amicizia.
Cose smielate, cose banali,
cose talmente stucchevoli che nemmeno
gli autori di “C’è posta per te” oserebbero
pubblicare.
Ma al netto di tutto questo,
ma anche del cinismo di molti che
sono rimasti scottati da certi amici
che evidentemente tanto amici non erano,
l’amicizia, fra tutti i rapporti che possono
intercorrere tra le persone,
sicuramente è quello più
affascinante.
Forse perché è scevro da implicazioni
paternali e sessuali. Forse perché lo scegli
(sì, come l’Amore, ma è un’altra cosa, ancora più libera.
Al richiamo dell’Amore, per intenderci, la ragione va ko).
Forse perché il vero amico è la persona che è al tuo fianco.
Nonostante tutto. Nel bene e nel male.
Non ti giudica e anche se sbagli,
ti vorrà sempre bene senza condannarti al patibolo.
Per queste ragioni,
l’amicizia è forse l’espressione dell’amore più puro.
È vivere per uno strano principio di osmosi, gioie e dolori dell’altro.
Condividerle. Farle proprie.
Ecco, nel mezzo di un martedì di agosto,
la mia divagazione sull’amicizia è nata forse dalla consapevolezza
di quanto sia fortunata ad averla conosciuta.
Di viverla. Di riceverla e donarla.
Saper essere amici, saper riconoscere l’amicizia, saper ricambiare l’amicizia, è un dono che ricevo e ricambio.
Dai versi di una poesia dedicata all’amicizia:
…
nessun giudizio morale
questioni politiche
o fatti sociali
non metti ostacoli
tra i desideri e me
abbiamo per noi
tempo e parole
anche dure, ma vere
siamo leggerezza
sui macigni del cuore
siamo speranze sul dolore
siamo abbraccio
spalancate le mani
siamo tacite intese
siamo un dono
dato e ripreso.